Storia sentimentale dell'astronomia
il 14 maggio 2010, ha portato nello spazio un ramo rinsecchito del melo dal quale secondo la tradizione la mela si sarebbe staccata. Con il leggendario
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dalla nipote-badante di Newton e lo rese popolare nel saggio che scrisse per far conoscere in Francia l’opera dello scienziato inglese, del quale fu
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1689-1690 fece parte del Parlamento britannico. L’unica volta che prese la parola fu per chiedere a un commesso di chiudere una finestra dalla quale
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, un contrasto lacerante fu quello con l’astronomo reale Flamsteed, al quale voleva strappare i dati sul moto della Luna da lui raccolti in tante
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1704, la sua “Optiks”, opera nella quale descrive lo spettro solare. Da atomista qual era, vi formula l’ipotesi che la luce sia costituita da
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pianeta non finì lì: scrisse un saggio su monsoni e alisei nel quale compare la prima mappa meteorologica, si occupò del magnetismo terrestre
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I gesuiti Grimaldi e Giovanni Battista Riccioli si dedicarono invece alla cartografia della Luna, impresa nella quale si dimostrò un maestro Johannes
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equivalente, da un punto di vista teorico e sperimentale, a quello copernicano. Per decidere quale dei due sistemi fosse corretto sarebbero state
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’Osservatorio e poi ridisegnato e pubblicato nel 1696. Contribuì anche alla Carta di Francia per la quale Picard aveva introdotto il metodo delle
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, o se volete magica, secondo la quale la propagazione dei raggi luminosi sarebbe stata istantanea.
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tipografia. Suo successore nell’incarico di astronomo reale fu lo stesso Halley, del quale conosciamo già le benemerenze.
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dal quale fui ingaggiato come primo violino e solista. Di là sono partito il giorno dopo per Edimburgo, dove avevo saputo di un posto vacante nell
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astronomici, un possibile calendario lunare con 29 lunette corrispondenti al periodo sinodico dopo il quale rivediamo le stesse fasi del nostro satellite
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principessa Andromeda. I babilonesi ritenevano che il re Cefeo fosse “figlio di Belos”, personaggio del quale Plinio il Vecchio racconta che “fu considerato l
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Buona Speranza l’abate Nicolas de La Caille con l’incarico di misurare la parallasse della Luna, di Venere e di Marte (ossia l’angolo sotto il quale da
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: da un amore clandestino intorno al 1770 ebbe la figlia Marie Jeanne, alla quale darà come sposo il proprio nipote. Nel 1779 incontrò madame de Pierry
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Morì nel 1827. Il suo nome rimane legato alla “teoria di Kant e Laplace” secondo la quale il sistema solare nacque dal collasso di una nebulosa in
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macabro disegno nel quale Félix-Henri Giacomotti lo ritrae cadavere sul letto di morte, disegno “dal vero” che servirà allo stesso artista per
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Parigi, di cui ambisce diventare direttore, e il Bureau des Longitudes, dal quale l’osservatorio formalmente dipende. Ciò lo porta allo scontro
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che si trovano a passare nelle vicinanze quale traiettoria devono seguire. Le cose però sono leggermente diverse se la massa che curva lo spazio non è
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complicatissimi di pure linee. Allora si venne a poco a poco svelando il fatto curioso e impreveduto della geminazione dei cosiddetti canali, la quale
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Dal Sole alle altre stelle: nel 1863 Jules Janssen (del quale conosciamo già il revolver fotografico per l’osservazione dei transiti di Venere
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Passano due anni e l’Osservatorio incomincia a dare segni di instabilità a causa dei movimenti del ghiacciaio sul quale appoggia ma Janssen non si
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rilevando l’angolo sotto il quale dalla stella si vedrebbe il raggio dell’orbita terrestre. Ma oltre i cento anni luce l’angolo diventa così piccolo da
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suoi scritti ma da ciò che riferisce Archimede (287-212 a.C.) nell’Arenario, il vertiginoso libro nel quale si propone di quantificare il numero dei
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più o meno a lungo. È una fase nella quale bruciano idrogeno trasformandolo in elio. L’equilibrio tra l’energia prodotta, che tende a farle espandere
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Un’altra donna, con la Leavitt e la Cannon, ci ha aiutati a comprendere l’evoluzione delle stelle: Cecilia Helena Payne, nome al quale aggiungerà
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annoiava, il padre gli regalò una bussola. Il bambino ne fu ammaliato. Quale forza invisibile faceva volgere l’ago verso Nord? “Dietro alle cose
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atomico senza il quale il macrocosmo sarebbe incomprensibile. Persino i Ccd, Charge Coupled Device, dispositivi ad accoppiamento di carica, che ora
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dalle direzioni Luna-Terra e Terra-Sole, si ricava l’angolo sotto il quale dal Sole si vede la distanza tra la Terra e la Luna e di qui il rapporto
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quantità di materia pari a una massa solare all’anno, metà della quale si converte in energia. Il redshift della maggior parte dei quasar e dei Qso è così
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rispetto al quale o movimenti dei pianeti appaiono uniformi. Questo punto è disposto in modo tale che il centro della Terra, il centro del deferente (cioè
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stellare, nel quale, per inciso, figura anche l’ammasso globulare Omega Centauri, visibile solo da latitudini tropicali: fu riconosciuto come ammasso nel
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astronomia fin da bambina. Si sposò nel 1968 con Martin Burnell, dal quale divorziò nel 1993. A parte il Nobel negato, la sua carriera è stata brillante e ha
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una parte (minore) di materia ordinaria (barionica) e una parte più consistente (il 90%) di materia esotica (non barionica), della quale tuttavia non c
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atomi” nella nostra galassia, secondo la poetica espressione di Millikan. Il quale tuttavia nel suo lavoro si guardò bene dal citare Pancini ed Hess.
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antimateria: il positrone, cioè un elettrone con carica positiva, dimostrando che era giusta l’equazione di Dirac secondo la quale a ogni particella
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corto di 10-11 giorni, ed è per questo che il Ramadàn, mese durante il quale i musulmani digiunano dall’alba al tramonto, può cadere in qualsiasi
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con la sua parte ombrosa circondata da parte luminosa, del quale lume la parte laterale e superiore deriva dal sole, e la parte inferiore deriva dall
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di rappresentare Tolomeo, e non la natura, alla quale nondimeno si era avvicinato più di chiunque altro”.
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erano i pianeti veri e propri ma un punto intorno al quale i pianeti descrivevano un’altra piccola orbita circolare, detta epiciclo. Le sfere
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A Ferrara studiò astronomia alla scuola di Domenico Maria Novara, con il quale eseguì le sue prime osservazioni astronomiche nel 1497. Rimase
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Monaco sul quale compare l’oroscopo del futuro scienziato. Un suo zio, Luca Watzenrode, nel 1489 era diventato vescovo della diocesi cattolica di Varmia
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di sua madre Sofia con l’astronomo, il quale dunque sarebbe il vero padre di quel re danese. Tale vicenda scabrosa avrebbe spinto il figlio naturale a
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virilità del popolo Neandertal, tanto da generare una discendenza della quale siamo epigoni.
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far fronte ai suoi doveri verso l’amica Marina Gamba, dalla quale aveva avuto due figlie e un figlio, rispondere alle richieste del fratello
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parendomi che dovesse havere fondamento sulla scientia di prospettiva mi messi a pensare sopra la sua fabbrica: la quale finalmente ritrovai e così
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far coprire il nome riferito a Cosimo con una pecetta, sulla quale venne impressa la denominazione “medicea”.
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A Venezia Galileo rischiò persino un processo per aver sostenuto il potere degli astri mettendo così in dubbio il libero arbitrio, senza il quale non
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presente alla comunità scientifica dell’epoca: si trattava di risolverlo con osservazioni sicure, e questo rimane il merito di Galileo. Il quale, a sua
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